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La pelle dei dinosauri

La pelle dei dinosauri

La pelle dei dinosauri fa parte anch’essa dei fossili di dinosauro. Questi avevano le squame come i rettili moderni. La loro pelle si decompone con il passare del tempo, ma in alcuni casi ha lasciato l’impronta nel fango costituito da polveri finissime.

Pelle dinosauri, tra parenti alla lontana

Gli scienziati hanno attribuito i primi fossili di pelle di dinosauro, trovati a metà del 1800, a giganteschi coccodrilli preistorici. Infatti, come nei coccodrilli, le squame dei dinosauri erano inserite nella pelle dura e spessa invece di essere appoggiate sopra o di sovrapporsi come nei serpenti.

Non ci sono indizi ed informazioni sul colore della pelle dei dinosauri. Per convenzione sono i colori  verde e beige quelli più attribuiti a questi vecchi rettili.

Come era la pelle dei dinosauri

Le specie di dinosauro sono tantissime e ognuna ha particolari tipi di pelle in base alle esigenze di sopravvivenza e non solo.
La pelle fossile del Chasmosaurus ha rivelato che tra le squame erano disseminate protuberanze più grandi, dette tubercoli.

Lo Scelidosaurus era ricoperto dalla testa alla coda di duri scudi (placche Ossee sulla pelle) e noduli, che si pensa lo proteggessero dai dinosauri carnivori. È stata trovata pelle fossile anche dell’adrosauride dal becco d’anatra. L’Edmontosaurus era ricoperto di migliaia di piccole squame simili a sassolini, intervallate da protuberanze o tubercoli più grandi.
Vari fossili di pelle dimostrano che le squame di dinosauri come l’Iguanodon erano più grandi rispetto a quelle degli adrosauridi, simili per dimensioni.
Molte squame di dinosauro erano esagonali. Questa caratteristica le rendeva robusteflessibili.
La pelle squamosa proteggeva il dinosauro dai denti e dagli artigli dei nemici, da ferite accidentali e dai morsi di insetti come zanzare e pulci. Infatti, questi tessuti riuscivano a sopportare grosse abrasioni e pressioni molto forti.

La pelle dei dinosauri colore

Tramite l’analisi della pigmentazione di un piccolo Psittacosauro, piccolo dinosauro vissuto nel Cretaceo, è stato possibile scoprire l’ambiente in cui esso viveva.
L’animale presentava il ventre chiaro, il petto scuro  e il dorso ancora più scuro. Alcuni ricercatori hanno analizzato i resti di pigmenti presenti nelle varie parti del corpo dell’animale.

Dopo averlo ricostruito in scala reale, hanno fotografato il Psittaosauro in diverse condizioni di luce.
Infatti, la pigmentazione di questi vecchi rettili è strettamente legata all’ambiente in cui essi vivevano, in modo da essere più al sicuro dai predatori.

I tipi di pigmentazione degli animali sono infatti strettamente legati all’ambiente in cui vivono e mirano a ridurre al minimo la possibilità di essere notati dai predatori.

Habitat diversi, pelle dinosauri diversa

Per esempio, i dinosauri marini avevano il ventre chiaro che, visto dal basso, non permetteva di riconoscerli alla luce del sole.
Il dorso, invece, era scuro per celarsi alla vista dei predatori che potevano attaccare dall’alto.
La situazione è ben diversa invece per gli animali terrestri.
Infatti, gli esemplari che vivevano sulla terra ferma, in savane o praterie, esposti alla luce diretta, provocavano ombre nette e presentano, spesso, una pigmentazione dorsale composta da transizioni di colore marcate.
Differentemente, gli animali che abitavano le foreste, a causa della luce diffusa, non presentavano queste grandi variazioni di colore e una pigmentazione più scura.

Grazie alle analisi prodotte dal gioco di ombre della riproduzione in scala è stato possibile confermare che il Psittaosauro viveva principalmente in un paesaggio forestale.

Rettili piumati

Per decenni i dinosauri sono stati considerati come animali dalla pelle unicamente liscia o rugosa, esattamente come quella dei rettili moderni.
Tuttavia, studi più recenti hanno suggerito che molti di questi rettili preistorici in realtà sfoggiavano un corpo piumato.

Strutture simili a piume, chiamate “protopiume”, sono state trovate nei fossili dei dinosauri ornithischia. Queste antenate delle piume moderne assomigliavano a filamenti simili a capelli.
I paleontologi iniziarono a dubitare che fossero davvero piume, piuttosto che resti degradati di qualche altro materiale, come un tipo di collagene della pelle.

Infatti, secondo molti studiosi i dinosauri svilupparono piume per resistere a determinate condizioni ambientali. Ciò nonostante,  il problema è che fossili di piume sono estremamente rari nell’emisfero australe e la mancanza di prove ha reso difficile sostenere il ragionamento dietro la teoria dei dinosauri piumati.

 

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