Descrizione
Pteranodonte da costruire
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Il modellino del Pteranodonte nel dettaglio
Il pioniere del volo, Pteranodonte
Gli pterosauri verso la fine del triassico furono i primi animali che iniziarono a conquistare i cieli preistorici. Si adattarono al volo. Infatti questi animali iniziarono a trasformare le proprie caratteristiche degli arti per adattarle al volo. Le falangi delle dita si allungarono e una membrana iniziò a coprire lo spazio tra un dito e l’altro creando delle magnifiche ali di enormi dimensioni.
I sensi del Pterandonte
La membrana delle loro ali era chiamata patagio, simile a quella degli attuali pipistrelli. I sensi di questi dinosauri erano molto sviluppati per permettergli di cacciare prede a grande distanza. Il corpo estremamente leggero era equipaggiato di sacche aeree e spesso era ricoperto da squame modificate simili a peli simili a quelli dei pinguini.
Lo Pteranodon longiceps è senza dubbio il più famoso tra gli pterosauri. Con i suoi oltre 6 metri di apertura alare, è stato ritenuto per lungo tempo anche il più grande rappresentante del gruppo, fino alla scoperta degli Azhdarchidi giganti come il Quetzalcoatlus.
La cresta del Pteranodonte
La testa del Pteranodonte era munita di un lungo becco e le mascelle erano prive di denti. Inoltre sul retro del capo era presente una cresta ossea, che nei maschi era lunga, piatta ai lati e appuntita all’estremità, mentre nelle femmine, che erano anche di taglia corporea più piccola, era arrotondata e molto più corta. È dunque possibile che la cresta fosse un elemento di riconoscimento tra i sessi e tra gli individui.
La caccia del Pteranodonte
Lo Pteranodonte visse tra 87 e 80 milioni di anni fa in Nord America, nelle aree allora coperte dal grande mare noto come il grande oceano interno occidentale.
Aveva un’altezza di 2 metri e poteva avere un’apertura alare di quasi 7 metri entrando a pieno titolo nei signori del cielo preistorici. Tuttavia il suo peso, si stima che non superasse i 20 Kg, infatti con un alimentazione di soli pesci lo pteranodonte doveva cacciare probabilmente come le odierne sule gettandosi in picchiata nell’acqua e catturando le prede sotto la superficie dell’oceano.
Curiosità sul Pteranodonte
Dagli inizi del periodo Cretacico, gli animali del cielo subirono una grande trasformazione evolutiva diversificandosi in numerose specie.
Moltissimi avevano caratteristiche primitive, come i denti e arti ancora ben riconoscibili.
Tuttavia nel tardo Cretaceo iniziarono ad assomigliare ai moderni uccelli e pipistrelli diventando a tutti gli effetti i grandi re dei cieli preistorici.
Infatti sembra che i cieli del Cretaceo fossero totalmente dominati dagli pterosauri, almeno verso la fine del periodo.
Nel corso del Cretaceo, questi rettili raggiunsero dimensioni immense: questo periodo vide gli animali volatori più grandi mai vissuti, come lo pteranodonte, la cui apertura alare era simile a quella di un aliante di piccole dimensioni.
Gli uccelli sopravvivono ai Pterosauri
La documentazione fossile rivela che la diversità degli pterosauri declinò alla fine del Cretaceo e che alla fine di questo periodo rimasero solo poche specie. Ad oggi non sono stati rinvenuti resti fossili di questi animali in sedimenti di età più recente del Cretacico, pertanto è possibile che si siano estinti insieme ai dinosauri. Non è chiara, tuttavia, la ragione per cui gli uccelli siano sopravvissuti e gli pterosauri no.
Forse gli uccelli, aumentati in numero e diversità di forme, esercitarono una sorta di impatto competitivo sull’evoluzione degli pterosauri.
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