Erbivoro
Rettile
Cretaceo Superiore
Stegosauro descrizione
Lo Stegosauro è il grande erbivoro con le placche, un’arma di difesa e un fantastico sistema per comunicare. Il nome Stegosaurus significa “lucertola tetto” o “lucertola coperta”.
Marsh, l’archeologo che scoprì e catalogò i primi resti fossili, inizialmente credeva che i resti appartenessero ad un animale simile ad una tartaruga acquatica, e fu appunto questa supposizione che diede all’animale il suo nome scientifico Stegosaurus, che significa appunto “lucertola tetto” o “lucertola coperta”, in quanto si credeva che le piastre dermiche rappresentassero le parti del guscio dell’animale.
L’habitat degli stegosauri era composto da foreste di bassi cespugli situate tra gli Stati Uniti e il Portogallo. Infatti lo Stegosauro fu un grande erbivoro quadrupede, robusto e con un profilo ad arco. Le zampe anteriori erano corte e la pesante coda era tenuta sospesa dai possenti arti posteriori.
La sua caratteristica più nota sole le grandi piastre dorsali su cui tanti studiosi continuano ad ipotizzare funzioni e scopi fin dai primi ritrovamenti.
Infine grazie alla sua forma molto riconoscibile è uno dei dinosauri più conosciuti e visti nei film e nella cultura globale
Stegosauro caratteristiche
Lo Stegosauro era ricoperto da grosse placche ossee sul dorso le quali lo rendono un dinosauro unico ed inconfondibile. Inizialmente gli studiosi pensarono che queste placche fossero totalmente appiattite e poste come il carapace di una tartaruga oppure sovrapposte come le tegole di un tetto rendendo così questo animale molto protetto ma incredibilmente lento nei movimenti.
Invece le placche di queste enorme erbivoro della preistoria erano disposte su due file, avevano la funzione di regolatori termici ed erano ricche di vasi sanguigni. Infatti per questo motivo si suppone che le placche dello stegosauro potessero assumere colorazioni fantasiose e di colori molto accesi dall’arancio al viola.
All’estremità della coda lo stegosauro possedeva infine 4 potentissime armi di difesa: i Thagomizer. I Thagomizer erano degli enormi aculei ossei posti sull’estremità della coda dello stegosauro che permettevano di tenere lontano i temibili Allosauri che durante il giurassico tentano di cacciare i branchi di stegosauri.
Dove è stato trovato
Il dinosauro del Colorado
Lo Stegosaurus fu uno degli innumerevoli dinosauri scoperti durante la famosa "Guerra delle Ossa". Il grande archeologo che scoprì i primi resti fu il celeberrimo Marshnel nel 1877. Durante questa ricerca trovò lo scheletro del primo Stegosaurus nella formazione Morrison in Colorado
Stegosauro abitudini
Lo Stegosauro era erbivoro e vagava per le pianure, spostandosi in branchi e nutrendosi della vegetazione più bassa. Il becco non possedeva denti sulla parte anteriore, mentre sulla parte posteriore vi erano denti piccoli e deboli. Infatti lo stegosauro era strutturalmente portato a nutrirsi di teneri germogli sul terreno e la sua masticazione doveva essere semplice e rapida per permettergli di ingerire rapidamente più piante possibile.
La sua testa era molto piccola e il possente corpo era una perfetta barriera di difesa nei momenti in cui questo poderoso animale mangiava.
Lo stegosauro poteva ingerire più di 180 chilogrammi al giorno di germogli e piccola vegetazione. Per la sua enorme mole lo stegosauro non era in grado di correre per sfuggire ai predatori, ma possedeva una pericolosissima arma segreta: la coda spinosa con la quale era in grado di mettere fuori gioco anche i nemici più temibili.
Stegosauro dimensioni
Lo stegosauro fu uno dei più importanti dinosauri del giurassico, grazie al grande numero di resti fossili la sua fama è giunta con grande forza fino ai giorni nostri.
Pesante come un rinoceronte e grande quanto un camion, lo stegosauro possedeva un cranio piccolissimo e un cervello lungo appena 3 centimetri. Tuttavia le sua dimensioni erano tutt’altro che ridotte: era lungo circa 10 metri, alto più di 2 e poteva arrivare a pesare fino a dieci tonnellate. Le maestose placche che correvano lungo tutta la sua schiena erano di dimensioni formidabili e di colori variopinti. Infatti piene di capillari e vasi sanguigni misuravano più di 60 centimetri l’una e avevano una funzione termoregolatrice.
Il “thagomizer”
Nella parte finale della coda, lo Stegosaurus possedeva quattro aculei, ciascuno dei quali poteva raggiungere il metro di lunghezza. Questa struttura è nota come “Thangomizer“ e il nome deriva da una striscia comica di un fumetto americano. Da allora, questo termine è stato adottato nella letteratura scientifica ed è usato da molte autorità nel campo della Paleontologia.
Il paleontologo Robert Bakker notò che la coda dello Stegosaurus era molto più flessibile di quella degli altri dinosauri in quanto priva di tendini ossificati, dando così credito all’idea della coda come arma. Tuttavia, come altri studiosi, osservò che le piastre presenti sulla coda sovrapponendosi ne avrebbero limitato il movimento. Oltretutto, più recentemente, uno studio sulle spine della coda di Stegosaurus ha dimostrato un’elevata concentrazione di danni e traumi sulle stesse, avvalorando l’ipotesi che questi animali utilizzassero effettivamente la coda spinosa come arma di difesa. Questo studio ha riscontrato che il 10,2% degli esemplari di Stegosaurus esaminati possedeva evidenti lesioni sulle spine della coda. Infine, un’ulteriore prova a supporto di questa ipotesi, è stata il ritrovamento di un vertebra caudale di Allosauro che presentava un foro che corrisponde perfettamente alla spina caudale di Stegosaurus.