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Diplodoco

Diplodoco
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Erbivoro

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Ere Geologiche

Giurassico

Diplodoco descrizione

Diplodoco deriva dal greco antico (diplos – “doppio” e dokos – “fascio”) e siginifica “doppio fascio”. Questo nome si riferisce al doppio fascio osseo presente nella coda.

Questo animale nelle zone della Formazione Morrison, in quello che oggi è il Nord America.
Circa 150 milioni di anni fa durante il periodo Giurassico questo grandissimo sauro camminava possente lungo le grandi pianure americane.
Infatti in quel periodo l’ambiente della Formazione Morrison era dominato da giganteschi erbivori che comprendevano il diplodoco, il brontosauro, lo stegosauro e il gigantesco apatosauro.

Con enormi erbivori come questi i predatori erano feroci e grandi strateghi dell’arte della caccia come i temutissimi allosauri.

Infine possiamo dire che, grazie alla sua enorme mole e alla grande quantità di reperti fossili rinvenuti, è uno dei dinosauri più conosciuti, più rappesentati nei film e famoso nell’immaginario colletivo.

Diplodoco caratteristiche

Il diplodoco camminò nelle foreste di felci e di conifere nel periodo del tardo Giurassico, circa 150 milioni di anni fa. Infatti questa era l’era dei grandi sauropodi una famiglia di dinosauri erbivori di enormi dimensioni.

Il diplodocus si caratterizza con un mole imponente e da un collo e una coda lunghissimi.
Il collo di questo enorme sauropode era tenuto con una grandissima forza e muscolatura in posizione orizzontale, infatti il possente collo poteva misurare, negli esemplari più grandi, fino a 12 metri di lunghezza, pari alla lunghezza di un T-Rex adulto.
Il suo lunghissimo collo gli permetteva di raggiungere un’altezza di 13 metri da terra per cercare e cibarsi dei germogli degli alberi.

Inoltre l’enorme forza del diplodoco è dimostrata dalla capacità di sostenere la sua enorme coda in posizione orizzontale. Per questo motivo dietro ad ogni vertebra della sua spina dorsale c’era un osso aggiuntivo che aveva la funzione di rinforzare la coda.

Lunghissima e molto sottile nella parte finale, la coda veniva infatti utilizzata dal diplodoco in caso di difesa come se fosse una frusta per cacciare via eventuali predatori.

Altezza 7 m
Peso 15.000 kg
Lunghezza 30 m
Aggressività 2
Intelligenza 2
Era 150 milioni di anni fà

Dove è stato trovato

Il più famoso Sauropode

Nel 1877 fu rinvenuto presso Canon city in Colorado il primo della lunghissima serie di ritrovamenti di Diplodocus. Nel maggio di quell'anno i paleontologi Benjamin Mudge e Samuel Wendell Williston furono i primi a trovare uno scheletro di diplococco e a nominarlo Diplodocus longus (che significa "doppio fascio lungo").

Diplodoco abitudini

Dalla scoperta dei primi fossili, il Diplodocus è stato uno dei più comuni ritrovamenti all’interno della Formazione Morrison e di tutti gli Stati Uniti d’America. Infatti i suoi fossili sono stati ritrovati in gran parte degli Stati Uniti, come Colorado, Utah, Wyoming e Montana.Per questa ragione è facile supporre che all’epoca il Diplodocus doveva essere un dinosauro molto comune nel suo habitat dominato da molti altri grandi sauropodi. Tuttavia nonostante i grandi ritrovamenti effettuati, non sono mai stati ritrovati scheletri completi né crani. 

Però grazie alla grandissima quantità di reperti fossili si è stati in grado di ricostruire con una grande cura quelle che dovevano essere le abitudini di questi grandi dinosauri.

I grandi sauropodi viaggiano sempre in branco e per questo motivo era estremamente difficile potersi fermare per covare le uova, infatti secondo alcuni studiosi i diplodocus dovevano lasciare le uova lungo il loro cammino e aspettare che i cuccioli trovassero la strada del branco autonomamente una volta che le uova si fossero chiuse.

Questo comportamento era giustificato dalle necessità di questi branchi di cercare continuamente nuove zone di vegetazione dove alimentarsi. Infatti un branco di 10 diplodochi poteva ingerire ben 700 chilogrammi di vegetazione ogni ora

Dinosauri Carne
550
piante al giorno in kg
Dinosauri Ere
150
Milioni di anni fa
Dinosauri Velocita
16
velocità in Km/h
Dinosauro Denti
13000
lunghezza della coda in cm

Diplodoco dimensioni

Diplodoco Dimensioni

Il diplodoco è sicuramente uno dei più famose e più spettacolari dinosauri che si possano mai immaginare.

Questo spettacolare sauropode aveva un collo lunghissimo che superava i 12 metri e una coda infinita lunga più di 13 metri con una muscolatura possente che permettevano di trasformare la coda in una potentissima frusta gigantesca.

Complessivamente il diplodoco poteva raggiungere i 30 metri di lunghezza e pesare circa 15 tonnellate di peso

Un dinosauro di queste dimensioni era sicuramente tra i veri Re del Giurassico.

Un pettine in bocca: i denti del Diplodocus

Per più di 130 anni di studi e ricerche il grande segreto dei sauropodi, ed in particolare del diplodoco, è stato quello di come facessero a nutrirsi. Infatti gli animali di questa famiglia  ingerivano delle enormi quantità di vegetazione per permettere alla loro gigantesca mole di crescere e di muoversi.

Secondo alcuni ricercatori i dinosauri sauropodi, come il Diplodocus, erano così diversi dagli animali che esistono oggi che il confronto con essi risulta impossibili o dettato principalmente dall’immaginazione. Difatti, per provare a comprendere questo mistero del Giurassico e conoscere l’ecologia e il mondo in cui si alimentava il Diplococo, il Museo di Scienze Naturali di Londra ha intrapreso nel 2012 una ricerca sulla dentatura e sulla masticazione dei giganti del Giurassico.

Diplodocus

I ricercatori dopo lunghissime e accurate verifiche hanno constatato che la dentatura a pioli dei sauropodi potesse essere adatta solo ad uno scopo: “pettinare gli alberi”.
Infatti, proprio come un pettine, i Diplodochi con la loro dentatura specializzata staccavano in pochi secondi tutte le foglie di un ramo “ pettinandolo” e lasciandolo spoglio. Tuttavia questa dentatura speciale non gli permetteva di masticare.

Per questo motivo in quasi tutti gli esemplari di grandi sauropodi si è riscontrata l’abitudine di ingerire dei grandi sassi per agevolare la digestione, i gastroliti.

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